GIORGIO VARANI

Nasce a Fidenza nel 1962. Vive e lavora a Salsomaggiore Terme (PR)
Le opere di Giorgio Varani nascono sulle colline di Salsomaggiore, dove l'artista vive e dà vita alle sue sculture. Abile conoscitore e lavoratore del marmo, ha cominciato a dedicarsi all'arte dopo l'incontro con quello che lui stesso definisce il suo maestro, Berszenyi Balazs, scultore ungherese che rimane per l'artista punto di riferimento, nonostante lui stesso si definisca un autodidatta.
La propensione verso ogni forma d'arte si è sempre manifestata nell'artista, la cui caratteristica però è sempre stata quella di creare senza pensare troppo all'arte stessa, senza pensare all'effetto che il risultato avrà su un eventuale pubblico, ma solo seguendo istinto e sensazioni.
Proprio per questo probabilmente ogni scultura di Giorgio Varani ha la propria anima e crea un'intesa immediata con chi la guarda, ogni forma sembra venga "liberata": ogni blocco di pietra ha una statua dentro di sé ed è compito dello scultore scoprirla, scriveva Michelangelo.
Togliendo dal blocco di marmo la materia in eccesso dunque si scoprono personaggi o forme che si pongono in dialogo e raccontano storie, figure evocate che oltrepassano i limiti della figurazione stessa e risultano evidenti e immediate. Oblio è un fumatore d'oppio, sembra che le sue forme vengano fuori proprio dal fumo della lunga pipa tanto sono sinuose ed eleganti, la sua testa è vuota, a significare l'assenza, il suo estraniarsi dal mondo reale, sensazione che dura però quanto un soffio di fumo. Maternità nel marmo bianco evoca tutta la dolcezza di una figura materna solo accennata, una presenza leggera e sottile, così come nel Sognatore la forma affusolata che dorme ci ricorda un neonato in fasce, ancora innocente ma ricco di speranze. Con Legami l'artista si confronta con l'ardesia, uno forse dei materiali preferiti ma uno dei più difficili da lavorare e ci regala un'opera straordinaria, che va oltre la rappresentazione realistica ed evoca due figure, una maschile e una femminile, indissolubilmente connesse e legate. L'unione e l'idea del legame è uno dei segni distintivi della poetica di Giorgio Varani e lo troviamo in tantissime sue opere, la realtà è il risultato di unioni continue, di materia e di spirito.
Onda è invece quasi figurativa, arrivando a mostrarci con naturalezza anche la schiuma del mare in tempesta; nel Risveglio del Pittore ci mostra una tavolozza con un pennello sopra il quale si può intravedere il volto di un uomo, presumibilmente il pittore stesso, che prende vita attraverso lo strumento principe della sua creazione artistica e quasi rinasce attraverso di essa.
Con Lacrima siamo di fronte ad un'opera meravigliosa, una scultura monumentale che evoca una figura di donna, dalle forme sinuose e piene. L'unico occhio ricorda da una parte l'antica arte egizia e dall'altra ha chiari echi picassiani: l'occhio è quasi nascosto da un velo di materia, può essere visto e non visto rispetto all'angolazione da cui si guarda, la lacrima solca il corpo con forza fino a segnarlo, simbolo di una sofferenza che vuole celarsi dietro a se stessa ma che ha bisogno di uscire e di essere vissuta e capita. Lacrima è inno alla femminilità e alla figura della donna, che vede tutto, a volte in silenzio e nascosta, sensibile sì ma forte come il marmo.


Creato da Laura Sambruna dicembre 2018
Creato con Webnode
Crea il tuo sito web gratis! Questo sito è stato creato con Webnode. Crea il tuo sito gratuito oggi stesso! Inizia